L’acqua caratterizza le origini e lo sviluppo della città di Francavilla Fontana
L’acqua caratterizza la leggenda fondativa della città e racconta molto anche del contesto storico e geografico in cui sorse Francavilla. Siamo, da tradizione, nel 1310: il principe Filippo d’Angiò è a caccia con i suoi uomini, provenienti dai casali vicini; tra questi c’è mastro Elia Marrese, che si avventura nella boscaglia alla ricerca di opportunità.
Qui trova una cerva che si abbevera in un laghetto, e decide di attaccarla. Ma una volta scoccata la freccia verso la cerva, questa torna miracolosamente indietro, rischiando di ferire a morte il cacciatore. Radunati gli altri uomini, il principe d’Angiò chiede di tagliare le fronde per farsi strada: avanza fino a trovare un muretto diroccato e su quel muro scorge un’icona con la Madonna e il Bambino tra le braccia. Gridando al miracolo, il principe decide che lì, proprio in quel punto, andrà costruita una chiesa.
Ovviamente si tratta solo di una leggenda, con tutta probabilità ripresa dai miti fondativi di altre città. Allo stesso tempo, però, la storia del ritrovamento dell’icona restituisce molti dettagli sul territorio, a partire proprio dalla presenza dell’acqua in una regione solitamente arida che, evidentemente, spinse sin dall’antichità l’uomo a stabilirsi da queste parti, nella cosiddetta foresta oritana attraversata da sorgive e fiumi carsici.